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Gruppo dei Dodici - ODV
Associazione per la promozione Storico-Culturale dei cammini sulla via “Francigena nel Sud”
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Itinerario Via Francigena nel Sud - MTB: da Roma a Teano

Via Francigena nel Sud - MTB_eMTB: da Itri a Minturno

Tappa 7 - Via Francigena nel Sud - MTB_eMTB: da Minturno a Teano
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Dati
Partenza
Minturno
Arrivo
Teano
Lunghezza
43,9 Km
Come arrivare
Stazione FS di Minturno-Scauri
Descrizione

Breve descrizione del percorso

Castelforte è sito al confine sud-orientale della provincia di Latina, alle estreme propaggini del massiccio dei Monti Aurunci, gli antichi Montes Vescini. Il centro storico si trova su di un'altura collinare, così come anche la frazione Suio. Da queste colline si domina la valle del fiume Garigliano. Il territorio comprende la valle che collega le due alture. Il nome Castelforte deriva dal latino Castrum forte. L'aggettivo forte è dovuto probabilmente all'ottima posizione strategica di difesa data la posizione di vedetta sulla valle del Garigliano e in particolare sulla foce stessa del fiume, una volta navigabile. Non si hanno notizie esatte sulla fondazione di Castelforte. Alcuni studiosi, sostengono che Castelforte sia sorto sulle rovine dell'antica città di Vescia, appartenente alla Pentapoli Aurunca, distrutta dai romani nel 340 a.C. Su tutto il territorio del Comune giacciono una grande quantità di antiche vestigia, ma non si hanno notizie storiche esatte risalenti all'epoca preromana e romana a parte quelli relativi alle imponenti Terme Vescinae molto frequentate in epoca Imperiale, databili con certezza al III secolo; comunque l'esistenza della fonte termale era nota anche in epoca precedente. Castrum Forte nacque indubbiamente prima dell'anno 1000 come difesa del retroterra o anche come rifugio degli abitanti della piana sottostante. L'impostazione urbana è di una tipica piazza d'armi: ciò si può rilevare dalla cinta muraria munita di torrioni circolari, dalla porta di accesso e dal maschio imponente, punto di avvistamento e di comunicazione con le altre fortificazioni della zona. Il castello più vicino a Castrum Forte è Castrum Suji, a Suio. Per questa che è la frazione più importante si hanno dati sulla fondazione più certi, dovuta alla maggiore importanza storica di Suio. Sorto prima di Castelforte, Suio era strettamente legata al controllo delle proprietà del monastero di Montecassino. Entrambi i castelli erano posti in posizione tale da costituire un ottimo punto di vedetta e di guardia al fiume Garigliano, all'epoca importante via fluviale di comunicazioni tra Montecassino e il mar Tirreno. A Castelforte, sostò Consalvo da Cordova che condusse l'esercito spagnolo nella battaglia del Garigliano del 29 dicembre 1503 ponendo fine al dominio francese sul meridione d'Italia. Tra il 1798-99 le truppe napoleoniche attraversano l'Italia spodestando i regnanti. In questo periodo i castelfortesi insorgono contro gli invasori e contribuirono con due compagnie di volontari alle truppe a massa di Fra Diavolo. Nel 1943-44, durante la risalita delle truppe alleate verso Roma, per oltre nove mesi Castelforte fu sottoposto a incessanti bombardamenti da parte degli alleati per contrastare i tedeschi che qui tenevano la linea Gustav. Centinaia di castelfortesi morirono per i bombardamenti, le mine e gli scoppi dei residuati bellici; molti non sopravvissero alle vessazioni o furono trucidati dagli occupanti tedeschi. Siti di interesse: War Museum Gustav Line Garigliano Front; Palazzo Comunale, Porta Ciancia, il Mastio, Cinta Muraria, Chiesa di Santa Maria in Pensulis.

Santi Cosma e Damiano è un comune italiano di 6.813 abitanti della provincia di Latina. Il toponimo deriva dal nome dei due Santi Cosma e Damiano, fratelli e medici, decapitati nei pressi di Antiochia sotto l'impero di Diocleziano. La tradizione popolare vuole che i due Santi siano transitati per queste terre nel loro viaggio verso Roma e che abbiano sostato in una grotta presso la quale fu costruita una cappella in loro onore, divenuta nei secoli l'attuale chiesa patronale. Le prime notizie storiche su Santi Cosma e Damiano vengono dal Codex diplomaticus cajetanus dell'anno 830. I Casali di Santi Cosma e Damiano crescono come villaggio autonomo adiacente alle fortificazioni del Castrum Forte, punto di vedetta a guardia della foce del Garigliano dal X secolo; come conseguenza di ciò, oggi i centri storici dei due comuni Santi Cosma e Damiano e Castelforte formano un unico agglomerato urbano. Alcuni storici considerano il territorio di Santi Cosma e Damiano in epoca preromana appartenente alla città di Vescia; indicano poi come campo della battaglia del Veseris, episodio chiave della Guerra Latina, la zona tra le attuali contrade di San Lorenzo e Taverna Cinquanta. Tale battaglia vide opposti i Romani e la lega degli Aurunci nel IV secolo a.C. ed è descritta da Tito Livio negli Annales. Cicerone transita su queste terre e ci dà notizia del pons tiretius che assieme ad altri permetteva di varcare il Garigliano. Il territorio subì devastazioni barbariche ad opera degli Ungari nel 937 e dai Turchi nel 1552. Nel Medioevo è appartenuto anche alla Terra di San Benedetto, cioè era sotto l'influenza dell'abbazia di Montecassino. Tra l'881 ed il 915, i Saraceni si erano stabiliti nella pianura del Garigliano sulla riva destra con un campo trincerato. Nella località tuttora chiamata Vattaglia (voce dialettale di battaglia), si ebbe nell'agosto 915 la dura battaglia tra i Saraceni e le truppe della lega cristiana guidata dal papa Giovanni X. Oltre alla località Vattaglia, Saracinisco e Vellota, sussistono cognomi e diverse voci dialettali che, ancora oggi dopo un millennio, ricordano l'occupazione saracena del territorio. Dopo la battaglia il territorio entra a far parte del Ducato di Gaeta. Nei secoli successivi Montecassino e Gaeta perdono l'autonomia, il territorio entra nell'orbita normanna nel 1140. Dopo la proclamazione della repubblica Romana (15 febbraio 1798) le truppe napoleoniche del Gen. Rey occuparono Napoli e vi proclamarono la Repubblica Partenopea: la popolazione della Terra di Lavoro, fedele al re borbonico e alla Chiesa, insorge contro quelli che ritiene invasori. "I Casali" si schierano con due compagnie di volontari nelle truppe a massa comandate dall'itrano Michele Pezza, detto Fra' Diavolo. Si racconta che a Ventosa la popolazione per difendersi dall'avanzare delle truppe si difese a colpi di pietre. Ai caduti negli scontri vanno aggiunti i vecchi e i bambini inermi uccisi all'interno delle loro case; il parroco fu giustiziato venendo gettato dal campanile e le storiche statue lignee dei santi nella chiesa patronale furono sfregiate. Santi Cosma e Damiano doveva ancora tragicamente trovare un posto nella storia nel 1943-44, durante la risalita delle truppe alleate verso Roma. Trovandosi sulla Linea Gustav, per oltre nove mesi il territorio fu sottoposto a bombardamenti che cancellarono gran parte dell'abitato. Il Comune di Santi Cosma e Damiano è stato insignito dal Presidente della Repubblica della Medaglia d'Oro al Valor Civile perché centinaia di sancosmesi sono morti sotto i bombardamenti alleati o per le mine tedesche, per gli stenti e, a combattimenti conclusi, per gli scoppi di residuati bellici.

Sessa Aurunca: Sessa Aurunca è un comune italiano di 21.102 abitanti della provincia di Caserta in Campania. Collocata al confine nord-ovest della Campania e della provincia di Caserta dispone di una fascia costiera sul litorale domizio a breve distanza dal golfo di Gaeta. È separata dal Lazio, provincia di Latina, dal fiume Garigliano. Il centro cittadino che dà il nome alla municipalità è collocato sul pendio di tufo vulcanico a sud-ovest del vulcano spento di Roccamonfina. Il centro storico della città fa parte del Parco Regionale di Roccamonfina-Foce Garigliano. Il nome Sessa deriva da Colonia Julia Felix Classica Suessa (o in breve "Suessa"), città appartenente alla Pentapoli Aurunca. Sessa Aurunca è di antichissima origine come confermano tracce di insediamenti preistorici e le necropoli dell'VIII secolo a.C., epoca in cui qui risiedevano gli Aurunci, un antico popolo italico. Nel 337 a.C. la postazione fu abbandonata, sotto la pressione dei Sidicini, in favore della zona dell'attuale centro storico di Sessa. Fu un centro importante degli Aurunci, ma nel IV secolo a.C. fu conquistato dai Romani che sconfissero nel 313 a.C. la Pentapoli Aurunca. Divenne un ragguardevole centro militare, commerciale e agricolo e venne elevata a "municipium" nel 90 a.C. La posizione vantaggiosa tra la Via Appia e la Via Latina ne fa un centro di produzione agricola. Nell'età imperiale Suessa conosce la sua massima espansione urbana: il centro abitato si estendeva su un'area quasi doppia rispetto a quella attuale e contava numerosi e importanti monumenti. Al declinare dell'Impero romano, Sessa - diocesi almeno dal V secolo - vive un periodo di decadenza. Dopo essere stata interessata alle vicende storiche di Capua, Salerno, Benevento e Gaeta, riacquista parte della sua antica importanza verso il XII secolo. Tra il XIV e il XV secolo i Marzano, signori di buona parte di Terra di Lavoro e una delle più potenti famiglie del Regno di Napoli, fecero di Sessa la capitale dei loro feudi. La signoria dei Marzano ebbe termine nel 1464 e Sessa per breve tempo è eretta in arciducato. Nel 1507 è concessa in feudo a Gonzalo Fernández de Córdoba, che aveva portato a termine la definitiva conquista del Regno di Napoli da parte di Ferdinando il Cattolico e ne aveva ottenuto il titolo di viceré. Agli inizi del XIX secolo in seguito agli avvenimenti che andavano scuotendo il Regno napoletano, Sessa si trovò priva di due pilastri della sua importanza: la nobiltà e gli ordini religiosi che sin dal XIII secolo, avevano formato uno dei cardini della vita cittadina. Conservò però la diocesi e mantenne un suo ruolo come centro importante della provincia di Terra di Lavoro nel Distretto di Gaeta. Siti di interesse: Cattedrale di Santi Pietro e Paolo (1183); Chiesa di Santo Stefano (XIII-XIV secolo); Chiesa di San Giovanni a Piazza (XIV-XVIII secolo); Chiesa e convento di San Germano (XIII-XVIII secolo); Castello Ducale (X secolo); Convitto Nazionale Agostino Nifo; Scavi e Teatro romano di Suessa; Criptoportico; Settimana Santa; Parco Regionale di Roccamonfina-Foce Garigliano. 

Teano: è un comune italiano di 12.061 abitanti della provincia di Caserta in Campania. Città di origine osca, è l'antica Teanum Sidicinum, capitale dei Sidicini. È famosa per essere stata teatro dello storico incontro tra Giuseppe Garibaldi e il re Vittorio Emanuele II, avvenuto nel 1860, per cui viene spesso definita anche culla dell'Unità d'Italia. Il territorio sidicino, prevalentemente collinare, si sviluppa sulle pendici del massiccio vulcanico di Roccamonfina, il più antico vulcano della Campania, nel territorio compreso tra la valle del fiume Savone e quella del torrente Rio Messera, ed è compreso nel Parco Regionale di Roccamonfina-Foce Garigliano, istituito nel 1999. In antichità si oppose agli attacchi dei Sanniti prima e dei Romani dopo. Con la conquista romana, Teano divenne municipio romano con propria monetazione. Ottenne lo stato di colonia sotto l’imperatore Augusto. In questo periodo, di grande sviluppo urbanistico, si estese dalla sommità del colle verso la pianura, e si arricchì di edifici pubblici: un anfiteatro, un foro, un teatro/tempio di età tardo repubblicana e ampliato nella media età imperiale, templi e strutture termali. Fu espugnata nel 594 dai Longobardi del duca Arechi I. Fu sede di una contea longobarda e insediamento militare a guardia del confine. Fu governata in quest'epoca da un Gastaldo, dipendente da Capua. Dopo aver fatto parte della contea di Capua, Teano e Caserta, diventò contea indipendente dal 981. Federico II, dopo la sua incoronazione ad imperatore, la rese demaniale. Successivamente, mentre Federico era impegnato in Siria per la crociata, l'esercito papale ne approfittò per impadronirsi con la forza di Teano e di tutto il territorio dell'antica contea longobarda. L'imperatore, ritornato in Italia nel 1229, riconquistò le città. Siti di interesse: necropoli (di Carrano, del Fondo Ruozzo, di Orto Ceraso, di Gradavola, di Torricelle); teatro/tempio in località "Grotte"; Museo archeologico di Teanum Sidicinum; La chiesa di San Paride ad Fontem; Ex Chiesa di San Benedetto, di epoca carolingia; convento del santuario di Sant'Antonio, fondato nel 1427, con chiostro tardo-gotico.

Il percorso in breve:

La partenza è da Piazza Roma, davanti alla chiesa di San Francesco. Si prende via San Francesco d’Assisi, una via molto stretta e con passaggio di traffico pesante. Si prosegue fino a raggiungere via Sinicata, dove si svolta a destra per iniziare una ripida discesa. La via sfocia in un incrocio. Qui si prosegue dirigendosi verso la via più a sinistra, Via Fontana Perrelli. Si continua in discesa, sempre su questa via, fino ad intersecare via Vittorio Valletta che, alla fine, sbucherà su via Porto Galeo facendo una curva a 90 gradi. Proseguire per 500 m fino a quando troverete, sulla sinistra, una via sterrata, è via Pantaniello. Si gira e la si inizia a percorrere fino a Grunuovo. Successivamente ci si ricongiunge con le strade di asfalto, trafficate, che tagliano a metà la città. Si pedala finché non si arriva ad un bivio dove la strada a destra è sterrata. Si gira in questa direzione, Traversa Luigi Rizzo, per poi, dopo 1,2 Km, tornare a riprendere la strada provinciale. Successivamente si prosegue su via delle Terme, girando a destra, e, infine, all’altezza di un benzinaio all’angolo, si gira a destra, sulla Provinciale 308. Essa, in questo tratto, è vietata al traffico delle auto ma non alle bici e ai pedoni. Successivamente si attraversa il ponte sul fiume Garigliano, che funge da confine tra le regioni Lazio e Campania, e si arriva nella frazione di Maiano. Dopo il ponte la strada piega a sinistra e poi, quando gira a destra, la si lascia girando invece a sinistra, tornando ancora su via asfaltata. Proseguendo, si passa per un quartiere di belle ville di campagna fino a che si dovrà girare nuovamente a sinistra. Da qui inizia un tratturo sterrato che segue le anse del fiume Garigliano, in mezzo a delle piantagioni. La strada sterrata arriva alla SS430, molto trafficata. Si entra nella strada, si gira a sinistra e si percorrono circa 100 m per poi svoltare a destra. Qui si incontra ancora il fondo sterrato che diventa sempre più sconnesso e in salita fino a Lauro di Sessa. Superato il borgo il percorso lambisce la chiesa della Madonna dei Pozzi, dove si possono ammirare le bellissime formazioni tufacee che caratterizzano la geologia dell’area (ci sono delle cavità lungo la strada). Arrivando in prossimità di questa chiesa si fa un giro a sinistra per continuare sui sentieri sterrati fino ad arrivare a Cupa. Proseguendo per i sentieri e lambendo il Monte Ofelio si arriva in prossimità della Chiesa omonima. Qui, inizia il tratto di asfalto che ci porterà fino a Sessa Aurunca, in piazza del Duomo. Dopo la consigliata visita si prosegue dirigendosi alla sua sinistra. Si scende (attenzione perché ci sono scale da utilizzare per accedere al sentiero e si imbocca il sentiero che ci porta al Ponte Romano cosiddetto Ronaco, della fine del I sec d.C. Dopo il ponte si raggiunge una chiesa abbandonata ma che custodisce interessanti affreschi al suo interno, la Chiesa della Madonna del Ponte. Il prossimo, piccolo, paese è Marzuli che si raggiunge in asfalto. Poi si continua a salire, sempre in asfalto, ma circondati da un verde lussureggiante, per Corbara passando vicino ad una caratteristica e piccola chiesa, detta della Madonna del Latte. Il prossimo borgo è San Felice che spalanca le sue porte al cicloviaggiatore. Prima di Gusti, si prende la Strada Provinciale che porterà a Fontanelle, poi a Casamostra e, infine, al basolato di una variante dell’Antica Via Adriana. Superato il basolato, l’asfalto torna a farsi presente e, in discesa, si arriva alle periferie di Teano. Dopo un po’, si arriverà in prossimità di un negozio di materiali edili, sulla destra. Svolta in questa direzione, attraversa il ponte ed inizia a salire su via Luigi Sturzo. All’incrocio, gira a destra, passando davanti al monumento che segna l’incontro tra Garibaldi e il Re Vittorio Emanuele, e continua dritto. Al prossimo incrocio, gira a sinistra per prendere Corso Vittorio Emanuele. Sei arrivato, Benvenuto a Teano!

Alloggi della tappa
Minturno (LT)
Camere Riviera di Ulissevia Sant'Anna 56347 0886485
Chiesa San FrancescoVia San Francesco D'Assisi, 3CHIUSO - CLOSED
Santi Cosma e Damiano (LT)
Locazione turisticaVia Luigi Rizzo, 125E3474617319 (Emilia)
Castelforte (Suio Forme) - LT
Casa del Pellegrino PlotinoVia Palombaia, 8346 6425585
B&B SykelgrimaVia Contrada Viaro, 93478401887 - 3479246659
Lauro di Sessa
B&B Guar Country Resortvia Madonna dei PozziFrancesco:cell. +39 331 6356689; email
Sessa Aurunca
Casa per ferie Ist. Volpicellivia Monte Ofelio0823 938569
Sede Legambiente di Sessa Auruncavia Taddeo de Matricio, 56Carmine: 388 4216292; email:
B&B Monte Ofeliovia Monte Ofelio 2Doris 327 8256270
Corbara (frazione)
AngeloAngelo 3295792087
Teano (CE)
Il Moro BiancoVia Cavone, 6,0823 885775
La Casa di AnnaVia Nicola Gigli, 13cell 3276242098; email:
Le Quattro StagioniVia Criscio (Fraz. Casafredda)331 6184333; 0823 886079
La Valle Via Giusti, 160823 875359
Masseria CantinaSS 329 km 6 (ad 1 km verso Caianello)0823658070
Scarica Pdf Alloggi Tappa
Dettagli Altimetrici
Altitudine Massima:
Dislivello partenza/arrivo:
Altitudine Minima
Dislivello min/max:
Altitudine Media:
Dettaglio Tappa
Nome LocalitàQuota (m)Distanza (km)Tempo (h)Diff.Agibilità
Minturno100000
Grunuovo127,8-TC
Lauro di Sessa7919,1-MC
Sessa Aurunca19327,3-OC
Teano19443,9-OC

Totali

 43,9 Km06:00 hOC

TC (turistico) - MC (per cicloescursionisti di media capacità tecnica) - BC (per cicloescursionisti di buone capacità tecniche)                           OC (per cicloescursionisti di ottime capacità tecniche) - EC (massimo livello per cicloescursionisti estremi)