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Gruppo dei Dodici - ODV
Associazione per la promozione Storico-Culturale dei cammini sulla via “Francigena nel Sud”
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Itinerario Via Francigena nel Sud - Cicloturistica: da Roma a Teano

Via Francigena nel Sud - Cicloturistica: da Roma a Cori (var. mercoledi)

Via Francigena nel Sud - Cicloturistica: da Cori a Priverno (Abbazia di Fossanova) var. Sermoneta

Tappa 2 - Via Francigena nel Sud - Cicloturistica: da Cori a Priverno (Abbazia di Fossanova)Roma
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Dati
Partenza
Cori
Arrivo
Abbazia di Fossanova (Priverno)
Lunghezza
58,5
Come arrivare
Stazione FS di Cisterna di Latina e Autolinee Regionali (COTRAL)
Descrizione

Breve descrizione del percorso

Norba latina, fu un'antica città sui monti Lepini, in posizione dominante sulla pianura pontina a sud di Roma, presso l'attuale Norma. Secondo l'etimologia proposta dal linguista Giacomo Devoto, il toponimo Norba avrebbe il significato di "città forte". L'appellativo "latina" è usualmente impiegato per distinguere la città dalla coeva Norba apula, che sorgeva in Apulia. Dionigi di Alicarnasso parla di Norba come una città latina ('Storia di Roma arcaica' lib. VII, XIII) che tra il 501 e il 496 a.C. partecipò con la Lega Latina alla guerra contro Roma nella battaglia del lago Regillo; il conflitto avvenne per riporre sul trono di Roma Tarquinio il Superbo, che trovò nel genero Ottavio Mamilio di Tusculum, città-guida della lega latina, un valido alleato. Il conflitto fu una disfatta per le città latine confederate e nel 492 a.C. i romani inviarono nuovi coloni a Norba. Grazie alla sua posizione geografica e alle maestose mura difensive Norba divenne un avamposto pressoché inespugnabile per i popoli ostili a Roma come Privernati, Setini e Fondani; nel corso della seconda guerra punica la città accolse come ostaggi numerosi militari cartaginesi. Durante la guerra civile tra Gaio Mario e Silla (88-82 a.C.) Norba si schierò apertamente con il primo. Gli abitanti di Norba, assediati dalle truppe sillane, piuttosto che cadere nelle mani del nemico preferirono incendiare le loro case e uccidersi. Così racconta la fine di Norba lo storico Appiano di Alessandria. Sebbene in seguito ricostruita, perse rapidamente importanza e Plinio il Vecchio la cita nel suo elenco delle città del Latium vetus ai suoi tempi (I secolo d.C.) scomparse. Dopo la distruzione sillana, parte della popolazione di Norba si trasferì nella sottostante città di Ninfa, che divenne piuttosto importante, per poi decadere a sua volta a causa della malaria. Altri esuli fondarono invece in Spagna Norba Caesarina (l'attuale Càceres). Nel corso del Medioevo, tuttavia, alcune strutture della Norba antica furono riutilizzate come chiese cristiane, come nel caso di un tempio dell'Acropoli Minore e del santuario di Giunone Lucina. Anche nell'area della grande Acropoli furono rintracciati elementi che testimoniavano una occupazione del sito in età altomedievale. Il nome della moderna Norma apparve nei documenti ufficiali solo nel corso dell'VIII secolo d.C., quando Ninfa e Norma furono donate a papa Zaccaria da parte dell'imperatore bizantino Costantino Copronimo. La moderna Norma ebbe forse il suo primo nucleo nel cosiddetto vicolo, un sobborgo della vecchia città romana ormai disabitata. È probabile che accanto alla nascita della cittadina medievale, parte della vecchia città romana sia stata riutilizzata appunto per scopi religiosi.

Norma sorge sui Monti Lepini (e fa parte della comunità montana omonima), praticamente sopra una parete rocciosa scoscesa da cui è possibile ammirare l'Agro pontino e soprattutto l'Oasi di Ninfa. Come dimostrano gli scavi archeologici di Norba, essa fu distrutta dalle truppe di Silla, venne abbandonata e mai più ricostruita. I pochissimi abitanti superstiti si spostarono sull'attuale sito, e nel corso dei secoli venne a costituirsi l'abitato di Norma. Siti di interesse: scavi archeologici di Norba; chiesa dell'Annunziata; Santuario della Madonna del Rifugio; Il Museo del cioccolato.

L'abbazia di Valvisciolo si trova in provincia di Latina, fra Sermoneta, l'oasi di Ninfa e Latina Scalo. Edificata in rigoroso stile romanico-gotico-cistercense è uno dei massimi capolavori del genere della provincia dopo l'abbazia di Fossanova. La tradizione vuole che questa abbazia sia stata fondata nel XII secolo da monaci greci e sia stata occupata e restaurata dai Templari nel XIII secolo. Quando nel XIV secolo questo ordine venne disciolto subentrarono i Cistercensi. Gli indizi della presenza Templare sono costituiti da alcune caratteristiche croci: nel primo gradone del pavimento della chiesa, nel soffitto del chiostro e quella più famosa di tutte scolpita nella parte sinistra dell'occhio centrale del rosone, venuta alla luce nei restauri di inizio secolo. Papa Pio IX fece due importanti visite all'abbazia nel 1863 e nel 1865. Fu per volere di Pio IX che l'abbazia divenne priorato conventuale dipendente dalla congregazione di Casamari.

Bassiano è un comune di 1.446 abitanti, il più alto della provincia di Latina dopo Rocca Massima e Campodimele. Le origini di Bassiano e del suo centro collinare non sono ancora del tutto chiare. Qualche autore ha scomodato divinità mitologiche, altri hanno chiamato in causa imperatori romani vantando che Bassiano sia stata fondata dall'imperatore Caracalla, o di portare altresì il nome di San Bassiano vescovo di Lodi. La storia di Bassiano ha inizio certamente intorno al X secolo e parte da un piccolo gruppo di pastori e contadini costretto a rifugiarsi, in questo luogo completamente coperto alla vista della pianura, a causa delle continue scorrerie barbariche. Le prime notizie scritte su Bassiano sono databili al 1169. I legami storici e di territorio con l'area della Torre di Acquapuzza, probabile continuazione del castrum latino di Acquaputrida di cui è attestata l'appartenenza all'imperatore Caracalla, farebbero comunque propendere per l'ipotesi di una derivazione del nome dall'antroponimo "Bassianus" forse attribuito anticamente al Castello di Acquapuzza, e solo successivamente trasferito al centro collinare in ragione di una migrazione di popolazione. Nel 1240, Papa Gregorio IX nomina Signore dei Castelli di Sermoneta e Bassiano Trasmondo Annibaldi, per ringraziarlo dell'aiuto ricevuto contro i tentativi di invasione di Federico II. Gli Annibaldi governarono il paese fino al 1297 anno in cui il castello passò in possesso dei Caetani che lo governarono fino alla soppressione dei feudi, fatta eccezione che per un decennio (1492 - 1502) in cui governarono i Borgia. La storia di Bassiano è segnata profondamente dall'azione dei movimenti spirituali del XIII e XIV secolo, che furono i promotori di un rinnovamento sociale. I fraticelli spirituali, rigidi osservanti della regola di San Francesco d'Assisi, che trovarono rifugio nella grotta di Selva Scura, oggi annessa al Santuario del Crocifisso. E per alcuni, i Cavalieri templari che, si ritiene, abbiano lasciato il segno del loro passaggio nel Santuario del Crocifisso e nella piccola chiesa di San Nicola. È solo all'inizio del XVI secolo che i Caetani, con la costruzione del palazzo Baronale, lasciano un'impronta del loro dominio sulla terra di Bassiano. Fu Bonifacio Caetani che nel 1554 fece costruire un importante palazzo, quale rifugio delle insidie della palude e luogo di cura per la sua salute malferma. Il palazzo ingloba nel suo interno case e botteghe medievali che i Caetani nel corso del XV secolo avevano acquistato in località “Porta salamandra” che era la principale via di accesso al Castrum. Nel 1541 Camillo Caetani promulga gli statuti di Bassiano. Tutto era sotto il controllo del duca: la proprietà, la famiglia, la chiesa. Ma un'arma più potente della polvere da sparo e degli archibugi sta vedendo gli albori in quel tempo: il libro. Attraverso il tipografo umanista Aldo Manuzio, il libro diffonde la cultura, le idee e riscatta le genti dall'oppressione dei potenti. Nella cittadina dei Lepini è stata da oltre un decennio avviata una raccolta di Opere Aldine. Più di recente è nato, in collaborazione con l'Università degli Studi di Roma "La Sapienza", il progetto di un Museo delle Scritture con l'intento di restaurare e, quindi, valorizzare una sala in cui sono conservati importanti graffiti carcerari della fine del XVIII secolo. Il Museo delle Scritture Aldo Manuzio rende omaggio al suo più celebre concittadino e rappresenta un centro di ricerca, conservazione e valorizzazione delle scritture, che racconta in chiave didattica un percorso storico e antropologico. Siti di interesse: chiesa di San Nicola, Santuario del Crocefisso, Santuario della SS Trinità, centro storico con le mura castellane.

Sezze è un comune italiano di 24.908 abitanti della provincia di Latina. Secondo la leggenda, il mitico fondatore della città fu Ercole, che giunse a Sezze dopo aver vinto i Lestrigoni. Fu una città probabilmente latina, passerà successivamente sotto il dominio diretto di Roma, che vi dedurrà una colonia nel 382 a.C., nel quadro della difesa del territorio contro i Volsci. Si ritiene che Sezze abbia dato i natali a Gaio Valerio Flacco, poeta latino di I secolo d.C. autore del poema epico Argonautica. Durante l'Alto Medioevo sopravvisse grazie alla sua posizione fortificata e nel 956 si organizzò come libero comune. A metà del 1600 la popolazione fu fortemente colpita dalle scorrerie di spagnoli e austriaci. Come molti altri dell'aerea pontina, fu interessato dal brigantaggio postunitario. Nel 1870, dopo la presa di Roma Sezze entrò a far parte del Regno d'Italia. Siti di interesse: Basilica concattedrale parrocchiale di Santa Maria, Chiesa della Madonna della Pace, Palazzo Calabresi, Palazzo De Magistris, Mura poligonali. Di grande suggestione è anche la Sacra rappresentazione della passione di Cristo.

Priverno è un comune italiano di 14.367 abitanti della provincia di Latina. Fino al 1927 ebbe il nome di Piperno. Posto al centro della valle dell'Amaseno, sorge su un'area di modeste alture, facente parte del sistema collinare dei Monti Seiani. Le origini di Priverno risalgono al periodo protostorico laziale. Vi sono testimonianze che fanno risalire la fondazione dell'antica Privernum ad almeno quattro secoli prima di Roma, quindi al XII secolo a.C. (restano alcuni ruderi di tale centro). Le prime notizie storiche certe sono opera di Tito Livio. Egli descrive Priverno come un potente centro Volsco del IV secolo a.C. che, a seguito di lunghe lotte, venne sottomesso da Roma per opera di Lucio Emilio Mamercino Privernate e Gaio Plauzio Deciano, che grazie a questa vittoria furono eletti entrambi consoli. Nel 329 a.C. il centro venne completamente distrutto, e la ricostruzione del nuovo abitato avvenne per opera dei Romani nella piana di Mezzagosto, dando origine alla Privernum romana. La vita di Privernum fu nuovamente interrotta nel IX secolo, si ritiene a causa delle invasioni barbariche, ma alcune testimonianze lasciano supporre che la città venne distrutta nel IX secolo per opera dei Saraceni. A seguito di queste invasioni i cittadini abbandonarono il sito dell'antica Privernum e, secondo la tradizione, fondarono nuovi centri sui colli e monti circostanti, tra le quali l'attuale Priverno sul Colle Rosso, e i centri di Sonnino, Roccasecca, Maenza e Roccagorga. Priverno è storicamente appartenuta allo Stato Pontificio fino alla presa di Roma e successivamente dal 1870 fece parte del circondario di Frosinone fino alla sua abolizione nel 1927. Dalla fondazione di Latina (fino al 1946 Littoria), appartiene alla provincia omonima. Il paese era al centro di un sistema di vie che collegavano il nord con il sud (Appia Pedemontana) e l’est con l’ovest (la Pianura Pontina con la Ciociaria). Il transito dei pellegrini è documentato da un dipinto di San Giacomo Maggiore nell’interno della chiesa di San Benedetto, dall’antico hospitale accanto alla chiesa di Sant’Antonio Abate e di quello, in posizione opposta, di Santo Spirito. Siti di interesse: Abbazia di Fossanova, Chiesa di San Benedetto, Chiesa di San Giovanni, Cattedrale di S. Maria Assunta (dove viene conservato il teschio ritenuto di San Tommaso D’Aquino), Parco e Villa di San Martino, Palazzo Comunale, area archeologica Antica Privernum. Di grande interesse anche la rievocazione storica del Palio del Tributo e la Festa Medioevale di Fossanova.

L'Abbazia di Fossanova è situata nel comune di Priverno, 5 km a sud del centro urbano, in provincia di Latina. L'abitato sito tutt'intorno ha l'aspetto di vicus e prende il nome da un nuovo canale realizzato per bonificare l’area del piccolo borgo dalla stagnazione delle acque e che era chiamato Fosso Novo. L'Abbazia, figlia dell'abbazia di Altacomba, fu costruita dal 1163 al 1208 ed è un perfetto esempio del primo stile gotico italiano, anzi più precisamente di una visibile forma di transizione dal romanico al gotico. L'interno è spoglio o quasi di affreschi (ne rimangono, almeno fino al 1998, alcuni brandelli sulle pareti) secondo l'austero memento mori dei monaci cistercensi. Il nucleo principale è costituito dalla Chiesa con il Chiostro su cui ruotano il Refettorio, la Sala Capitolare, l’Infermeria dei monaci e la Casa dell’Abate, dove visse, pregò e meditò San Tommaso d'Aquino negli ultimi giorni della sua vita e dove morì nel 1274. Ancora oggi in chiesa se ne conserva la semplice tomba vuota (il corpo fu trasferito dai domenicani a Tolosa alla fine del XIV secolo) composta da una lastra di marmo o travertino rettangolare. Dichiarata “monumento nazionale” nel 1874, l'Abbazia di Fossanova costituisce il più antico esempio d'arte gotico-cistercense in Italia. La chiesa si presenta di una spettacolare e severa grandiosità; la facciata (che doveva essere preceduta da un portico) è semplice ma maestosa, con portale fortemente strombato. Esso è costituito da un arco a sesto acuto nella cui lunetta è ripreso il motivo del rosone, mentre, nella parte inferiore, un mosaico cosmatesco sostituisce un'iscrizione dedicata a Federico Barbarossa. La struttura della chiesa, costruita interamente in travertino, è basilicale. Ha pianta cruciforme. Il braccio longitudinale, che si sviluppa secondo un asse mediano ed è diviso in tre navate, è attraversato perpendicolarmente dal transetto. La lunghezza della navata centrale è scandita nella prima parte da sette campate rettangolari, termina nel presbiterio e nell'abside che formano un unico corpo rettangolare. Il sistema dei sostegni è formato da massicci pilastri rettangolari. Le arcate che conducono dalla navata mediana a quelle laterali sono rette da semicolonne. Altre semicolonne pensili (cioè poste su una mensola a distanza dal suolo) salgono a portare gli archi trasversi della navata centrale. Dal centro del transetto si erge il tiburio a pianta ottagonale, elevato di due piani e sormontato dalla lanterna, che sostituiva il campanile. Le campane si suonavano nel sito del coro con funi che pendevano davanti l'altare maggiore. Nei due bracci, invece, sono ricavate quattro cappelline, vicino alle due a sinistra dell'altare scende la scala con la quale i monaci dal dormitorio passavano direttamente in chiesa. Una cornice di semplice fattura, tipicamente borgognona, corre lungo i due lati della navata centrale a spezzare il verticalismo dell'ambiente. È all'inizio del XXI secolo che viene ultimato il restauro del pavimento della basilica.

Il percorso in breve:

Si parte da Cori per arrivare a Bassiano, altro suggestivo paese dei monti Lepini. La giornata inizia con un saliscendi su via delle Fontanelle, strada secondaria in asfalto, e continua sulla panoramica via per Norma (Passeggiata San Giovanni), ai piedi del monte Arrestino. Questa via, nelle giornate terse, offre una vista unica sulla pianura pontina; sarà possibile volgere lo sguardo fino al mare e ammirare il promontorio del Circeo e le isole Pontine. Il luogo è anche il paradiso per il parapendio e non è raro vedere nel cielo svolazzare queste grandi vele colorate. Poco prima di Norma, si consiglia una deviazione per Norba, antica città Latina, nata intorno al V sec. a.C. Posta in una posizione strategica di controllo della Pianura Pontina e dei Monti Lepini è legata a un triste epilogo durante la guerra tra Mario e Silla: i norbani, pur di non arrendersi a Silla, preferirono dare fuoco alla città e uccidersi. Si arriva a Norma, dove è possibile fare una pausa nei numerosi bar, per poi percorrere la lunga discesa per andare verso la valle. Si prosegue in direzione Sermoneta, ma prima si fa una sosta nell'abbazia di Valvisciolo, luogo mantenuto dai cistercensi e frequentato un tempo dai templari. Da questo punto, se si vuole conoscere il borgo di Sermoneta, roccaforte della famiglia nobiliare dei Caetani, si consiglia di seguire la variante per Sermoneta. Altrimenti, si riparte per la Strada Provinciale in salita per andare a Bassiano. Questo paese è conosciuto per i suoi prosciuttifici, ma non solo: la sua storia si  lega a quella dell’imperatore Caracalla e per le sue vie si è creato il famoso editore, grammatico e umanista Aldo Manuzio. Arrivando in centro storico, Bassiano si svela al cicloviaggiatore: elegante, autentico e caratteristico. Una perla dei borghi dei Monti Lepini. Ma è giunta l’ora di ripartire. E si riparte lungo una piacevole e lunga discesa di asfalto fino a giungere al cimitero di Sezze. Da questo punto, inizia una salita abbastanza ripida, che porta il viaggiatore in centro, dove le rovine romane si fondono con edifici medievali e rinascimentali: anche qui si trovano eccellenze gastronomiche come la crostatina di visciole sezzese. Dopo aver percorso il centro storico del borgo, si riparte in salita, fino a raggiungere Via Sorana, una strada un po' trafficata, a tornanti, che si percorrerà in discesa. Perciò, in un attimo, il cicloviaggiatore si ritrova nel tratto di pianura pontina. Si lasciano i Monti Lepini alle spalle e si entra nei territori della bonifica pontina. Da Ceriara si imbocca la strada statale che costeggia i tipici canali delle acque, ed il terreno, lentamente, inizia a mutare man mano che ci si allontana dalle montagne. Proseguendo si incontra il borgo di Priverno. Localizzato nel confine tra i monti Lepini e gli Ausoni, è una città ricca di tradizioni, folclore e dove è conservato, nella sua concattedrale, una reliquia di San Tommaso D’Aquino, santo patrono della città. Dalla concattedrale si inizia un tratto urbano, in discesa. Si passa accanto alla Chiesa di S. Benedetto per poi arrivare nella strada provinciale che porta al Parco di San Martino. Qualche metro più avanti si trova la provinciale, che condurrà all’entrata del borgo dove è ubicata l'imponente Abbazia di Fossanova. Questo tempio, splendidamente conservato, costituisce il più antico esempio di arte gotico-cistercense ed è inserito in un caratteristico borgo dove sarà possibile fare una pausa per un caffè o pranzare nei locali presenti nel borgo. Si consiglia di fare una visita all’interno della chiesa per conoscere il suo magnifico chiostro e la cappella dove nel 1274 morì San Tommaso D’Aquino. Da qui, il cammino accompagna le acque dell’Amaseno, all’interno della sua valle. La pianura è gradevole e, lentamente, si possono ammirare le coltivazioni e gli allevamenti di bestiami. Qui l’acqua è in abbondanza dovuto alla caratteristica topografica stagnante del terreno (questi territori sono stati toccati dalle opere di bonifica di inizio ‘900). I Lepini sono ormai un lontano ricordo ed ecco che la distesa blu del mare e lo sperone di Monte Leano, già negli Ausoni, ci appaiono. Si continua lungo l’asse dell’antica Via Appia (oggi asfaltata) e poco prima di Terracina si fanno presenti i monumenti funerari che sono qui caratteristici, a volte anche all’interno di case private. Attraversato l’incrocio davanti alla stazione ferroviaria, si fanno altri pochi metri fino alla rotonda da dove si prosegue dritto verso Porta Romana. Da qui, una lieve salita porta al centro storico di Terracina, città di mare con un importante porto. La città alta, invece, ad iniziare dal Foro Emiliano è tutta da scoprire. La tappa finisce davanti al Duomo (Cattedrale di S. Cesareo). Si consiglia un assaggio del moscato secco di Terracina magari accompagnato con del pesce appena pescato. Ben arrivato!

Alloggi della tappa
Cori(LT)
Parrocchia San PietroCorso Repubblica 63480336706
Il Circo della Farfalla (ex convento San Francesco)Piazza San Francesco d'Assisi3475224783 (Chiara), 3290917657 Claudio;
Del ColleVia Del Colle I, 406
Minerva DomusVia Cavour, 6337 1047141
Le PiazzeVia Colle I, 6349 8332009
I LepiniVia Piave, 3340 2316298
Norma(LT)
La PasseggiataVia Colle Giovenale0773 353988
Guest House - Il GranaioPiazza della Rinascita, 3Irene: cell. 3392621158; email:
La RupeVia della Rupe, 20340 0024032
Casa dell'Antica NorbaVia Pozzo di Guerra, 2Alberto: cell. 331 3732772 ; email:
Sermoneta(LT)
San Nicola (CHIUSO-CLOSED)Via Matteotti, 13462191725
La Tana del ConiglioVia San Francesco, n°3cell: 339 2769739; email:
Il NidoPiazza del Comune, 8392 9192539
LeliveVia Aldo Manuzio, 19077 330418; 334 3272799
Aurora Medieval HouseVia Pietro Pantanello, 5345 3538651
La Bella Ninfa (Sermoneta Scalo)Via del Serbatoio n°6,334 3349716
Sezze(LT)
Da MarcelloVia Villa Petrara, n°155Marcello: cell. 3482956922; email: appartamento 6 posti letto con uso cucina
Casa SalviVia Sedia del Papa, 430773 888488; 333 8707898
Casa PaponaVia Piagge Marine, 221Sabrina, cell: 3357898004; email:
La Casa di LinaVicolo Anonimo n°8Luigi, cell: 347 333 3303; email:
Colli HouseVia Colli I° Tratto n°2Lorella, cell: 3292055812;
Guglietto HouseVia del Guglietto n°58Cristina, cell: 3477256734;
BarbittoVia Colli, 470773 888523
Priverno(LT)
Ospitalità pellegrinaVia Principe Amedeo, 27Gloria, cell: 3280923193; email: (MAX 2 persone)
Domus VictoriaVia Colle Pietroso, 40773.911245 - 333 2046066 - 3470156518
AppartamentoVia della Stazione, 2400773.911245 - 3332046066 - 3470156518 -
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Dettagli Altimetrici
Altitudine Massima:
Dislivello partenza/arrivo:
Altitudine Minima
Dislivello min/max:
Altitudine Media:
Dettaglio Tappa

Scheda riassuntiva

Nome LocalitàQuota (m)Distanza (km)Tempo (h)Diff.Agibilità
Cori40000-
Parco Archeologico Antica Norba41512,4-M
Norma43513,2-MF
Abbazia di Valvisciolo9019,8-F
Bassiano57627,2-D
Sezze29736,0-DSi
Priverno12351,6-FSi
Abbazia di Fossanova2058,5-FSi

Totali

 58,5 Km05:30 hDSi

MF (Molto facile) - F (facile) - M (media) - D (difficile) - MD (molto difficile)