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Gruppo dei Dodici - ODV
Associazione per la promozione Storico-Culturale dei cammini sulla via “Francigena nel Sud”
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Itinerario Via Francigena nel Sud - Cicloturistica: da Roma a Teano

Via Francigena nel Sud - Cicloturistica: da Roma a Cori (var. mercoledi)

Tappa 1 - Via Francigena nel Sud - Cicloturistica: da Roma a Cori
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Dati
Partenza
Roma
Arrivo
Cori
Lunghezza
69,5 Km
Come arrivare
Stazioni FS - Aeroporti- Autolinee Regionali (COTRAL)
Descrizione

                                                                                       Breve descrizione del percorso

Porta di San Sebastiano è la più grande e meglio conservata porta della cinta difensiva delle Mura Aureliane di Roma. Il nome originario era Porta Appia perché da lì passava la via Appia, la regina viarum che cominciava poco più indietro, dalla Porta Capena delle mura serviane, e lo conservò a lungo. Un documento del 1434 la menziona come “Porta Domine quo vadis”. Solo dopo la metà del XV secolo è finalmente attestato il nome che conserva ancora oggi, dovuto alla vicinanza alla basilica e alle catacombe di San Sebastiano. La chiusura era realizzata da due battenti in legno e da una saracinesca che scendeva, entro scanalature tuttora visibili, dalla sovrastante camera di manovra, in cui ancora esistono le mensole in travertino che la sostenevano. Alcune tacche sugli stipiti possono indurre a ritenere che si usassero anche delle travi a rinforzo delle chiusure. Data l'importanza della via Appia che da qui usciva dalla città, soprattutto in epoca romana tutta l'area era interessata da grossi movimenti di traffico cittadino. Sullo stipite destro della porta è incisa la figura dell'Arcangelo Michele mentre uccide un drago, a fianco della quale si trova un'iscrizione, in un latino medievale in caratteri gotici, in cui viene ricordata la battaglia combattuta il 29 settembre 1327 (giorno di San Michele, appunto) dalle milizie romane ghibelline dei Colonna contro l'esercito guelfo del re di Napoli Roberto d'Angiò. Ma oltre alle testimonianze di un certo valore storico, l'intero monumento è interessante anche per la ricchezza di graffiti e tracce certamente non ufficiali, ma che documentano la vita quotidiana che intorno alla porta si è svolta nei secoli. Sono probabilmente opera di pellegrini le varie croci incise nei muri ed il monogramma di Cristo (JHS con la croce sopra l'H) visibile sullo stipite sinistro, di fronte all'Arcangelo Michele; sono leggibili molti nomi italiani e stranieri (un certo Giuseppe Albani ha scritto tre volte il suo nome) e varie date, che si possono decifrare fino al 1622; ad uso di viandanti forestieri qualcuno ha anche inciso una sorta di indicazione stradale per la porta o la basilica di San Giovanni in Laterano.
La chiesa del "Domine Quo Vadis", o Santa Maria in Palmis, è un piccolo luogo di culto cattolico che si trova a Roma, al bivio tra l'Appia Antica e la via Ardeatina, nel quartiere Appio-Latino. La chiesa odierna è il rifacimento seicentesco di una piccola cappella eretta nel IX secolo. La chiesa è oggi gestita dai religiosi della Congregazione di San Michele Arcangelo, il cui convento, anch'esso del XVII secolo, è annesso alla chiesa. La chiesa è eretta sul luogo dove, secondo un episodio narrato negli Atti di Pietro, l'apostolo Pietro, che fuggiva da Roma per sottrarsi alle persecuzioni di Nerone, avrebbe incontrato in visione Gesù. Secondo questo racconto, Pietro pose a Gesù la domanda «Domine, quo vadis?», ovvero "Signore, dove vai?", e alla risposta di Gesù, «Eo Romam iterum crucifigi», "Vado a Roma a farmi crocifiggere di nuovo", Pietro capì che doveva tornare indietro per affrontare il martirio. Su una piccola lastra di marmo al centro della chiesa si trovano, infatti, due impronte di piedi (copia di un rilievo conservato nella vicina basilica di San Sebastiano fuori le mura), che sarebbero le impronte lasciate da Gesù. 
La via Appia era una strada romana che collegava Roma a Brundisium (Brindisi), uno tra i più importanti porti dell'Italia antica, un porto da cui iniziavano le rotte commerciali per la Grecia e l'Oriente. Considerata dai Romani la regina viarum (regina delle strade), è universalmente ritenuta, in considerazione dell'epoca in cui fu realizzata (fine IV - III sec. a.C.), una delle più grandi opere di ingegneria civile del mondo antico per l'enorme impatto economico, militare e culturale che essa ha avuto sulla società romana. I lavori per la costruzione iniziarono nel 312 a.C. per volere del censore Appio Claudio Cieco (Appius Claudius Caecus, importante esponente della gens Claudia), che fece ristrutturare ed ampliare una strada preesistente che collegava Roma ai Colli Albani prolungandola fino a Capua, da alcuni anni posta sotto il controllo romano. Alla metà del III sec. a.C. il tragitto fu esteso fino a Maleventum (Benevento). I lavori di costruzione si protrassero durante la seconda metà del III sec. a.C., quando fu raggiunta Tarentum (Taranto) e poi fino a verso il 190 a.C., epoca in cui fu completato il percorso fino al porto di Brundisium (Brindisi). La funzione primaria del tracciato era militare (garantire un rapido movimento delle truppe verso l'Italia meridionale), successivamente fu anche utilizzata come una fondamentale via di commercio. La strada fu restaurata ed ampliata durante il governo degli imperatori Augusto, Vespasiano, Traiano e Adriano. L'imperatore Traiano fece anche realizzare, tra il 108 ed il 110, una diramazione denominata via Appia Traiana, che da Benevento raggiungeva Brindisi attraversando l'Apulia (Puglia) con un nuovo percorso in gran parte vicino alla costa e pianeggiante.

Castel Gandolfo (8 955 abitanti) è un comune italiano della città metropolitana di Roma Capitale, nell'area dei Castelli Romani. Il centro abitato fa parte del circuito dei Borghi più belli d'Italia. È conosciuta soprattutto per la presenza della residenza estiva dei papi, alla quale fanno corona molte altre residenze estive, ville e villini edificati a partire dal XVII secolo. Il suo territorio include quasi tutto l'arco costiero del lago Albano con vista sul cono vulcanico di Monte Cavo, che ospita tra l'altro lo stadio olimpico di canottaggio del CONI.Vi sono inoltre vari luoghi di interesse archeologico (tra cui l'emissario del lago Albano e i resti della villa albana di Domiziano), naturalistico (essendo la zona inclusa nel perimetro del parco regionale dei Castelli Romani) e artistico (come la collegiata pontificia di San Tommaso da Villanova edificata da Gian Lorenzo Bernini).

Albano Laziale è un comune italiano di 40.980 abitanti della città metropolitana di Roma Capitale nel Lazio. È uno dei comuni più importanti dei Castelli Romani, e il centro più animato commercialmente. Sede vescovile suburbicaria fin dal V secolo, storico principato della famiglia Savelli e dal 1699 al 1798 possesso inalienabile della Santa Sede, ospita anche la sezione distaccata del tribunale circondariale di Velletri. Il territorio di Albano è in parte incluso nel Parco regionale dei Castelli Romani. Le prime testimonianze accertate di insediamento umano nel territorio comunale di Albano risalgono al periodo Laziale all'inizio del I millennio a.C. mentre a partire dal periodo Laziale (830 a.C.-730 a.C.) iniziano a comparire tracce riconducibili alla fondazione della mitica capitale latina di Alba Longa. L'imperatore Settimio Severo attorno al 202 fece installare nel luogo dell'attuale centro storico di Albano, ai margini della tenuta imperiale domizianea, la Legio II Parthica: nacquero così i Castra Albana, gli imponenti accampamenti che rimasero in funzione fino alla fine del III secolo. Nel 326 l'imperatore Costantino I, secondo una tradizione consolidata, ordinò la fondazione della cattedrale albanense dedicata a San Giovanni Battista. Secondo le fonti, Costantino donò alla neonata cattedrale vari arredi sacri. Siti i interesse storico: Porta Pretoria, ingresso principale ai Castra Albana; Terme di Cellomaio, attribuite all'imperatore Caracalla; Anfiteatro; Catacombe di San Senatore; Cisternoni; è uno dei simboli di Albano, un'enorme cisterna di cinque navate grande 20x30 m circa; Sepolcro attribuito agli Orazi ed ai Curiazi, protagonisti della leggendaria battaglia tra Roma ed Alba Longa; Villa e Sepolcro di Gneo Pompeo Magno.

Nemi è un comune italiano di 1.931 abitanti interamente incluso nel perimetro del Parco Regionale dei Castelli Romani. Posizionato quasi al centro dei Colli Albani, a 521 m s.l.m., Nemi è il secondo comune più piccolo dell'area dei Castelli Romani, noto per la coltivazione delle fragole e per la relativa sagra, che si svolge ogni anno la prima domenica di giugno. Il centro storico è situato in posizione panoramica sul lago di Nemi, celebre per essere stato il luogo del ritrovamento nel 1927-1932 di due navi celebrative romane dell'età dell'imperatore Caligola, conservate nel Museo delle Navi Romane fino alla loro distruzione nel 1944. Siti di interesse: Il santuario del Santissimo Crocifisso, già di Santa Maria di Versacarro.. Al suo interno, nel 1669, venne esposto un Crocifisso ligneo, opera di fra Vincenzo da Bassiano, la cui tradizione vuole che fosse trovato miracolosamente compiuto. Nel territorio di questa città si trovava il santuario di Diana Aricina o Nemorense era un enorme complesso collocato su un'area di 45.000 metri quadrati. Il museo delle Navi Romane è posto sulla riva del lago di Nemi: costruito negli anni trenta per proteggere i preziosi scafi appena estratti dalle acque oggi conserva un tratto della antica Via Sacra, i modelli in scala 1:5 delle navi romane, andate distrutte nel 1944, e reperti del tempio di Diana.

Velletri (Velitrae in latino, Velester in lingua volsca) è un comune italiano di 53.315 abitanti della città metropolitana di Roma Capitale, nel Lazio. Il centro storico sorge sulle propaggini meridionali dei Colli Albani, a 332 m s.l.m. È incluso nell'area dei Castelli Romani. Antichissima città dei Volsci già autorevole al tempo di Anco Marzio, lo storico Dionigi d'Alicarnasso la definisce ἐπιφανής (epiphanés), "illustre". E’ stata teatro di due storiche battaglie: nel 1744 e nel 1849. Capolinea della ferrovia Roma-Velletri, inaugurata da Pio IX nel 1863, la città è uno dei centri attraversati dalla via Appia Nuova. Il territorio di Velletri si estende a cavallo tra due zone ben distinte: la parte settentrionale è posta sulle propaggini meridionali del sistema dei Colli Albani, la parte meridionale è invece ai margini dell'Agro Pontino, la cui bonifica, iniziata già al tempo di papa Pio VI, si compì solo con il fascismo. Siti di interesse: Museo Civico Archeologico e nel Museo Diocesano; sito della Villa degli Ottavi, la residenza sub-urbana della gens Ottavia e di Ottaviano Augusto; Museo Diocesano nel chiostro della Cattedrale. Raccoglie opere d'Arte di inestimabile valore, importanti soprattutto per la loro unicità. Porta Napoletana è una delle antiche porte che un tempo rappresentava uno degli accessi alla città.

Il Lago di Giulianello è un piccolo un lago che, geograficamente e storicamente, si trova nel territorio di Giulianello, frazione di Cori, ma amministrativamente fa parte del territorio di Artena (RM). Posto tra i monti Lepini a sud, e i Colli Albani a nord, quindi tra tufi vulcanici e pietra calcarea, il lago si forma a partire da una conca, una depressione, dove si raccolgono acque di drenaggio delle precipitazioni meteoriche dei vicini monti Lepini unite a risorgente di acque provenienti da falde sotterranee nel cammino che le porta dai Colli Albani al mare. Nella zona, anticamente, v’erano ricompresi tre laghi: il Lacus Vetus, il Lago della Pescara ed il Lago di Giulianello. I Primi due laghi vennero, in epoche diverse, prosciugati. Nel 2007, con decreto del presidente della Regione Lazio il lago di Giulianello, e la zona circostante, sono stati eretti a monumento naturale.

Giulianello è, con 2.436 abitanti, l'unica frazione di Cori, in provincia di Latina. Borgo rinascimentale, circondato da un territorio naturale incontaminato, è situato a cavallo tra la provincia di Roma e quella di Latina. Appendice dei Castelli Romani, è la porta naturale d'ingresso alla catena dei Monti Lepini. Le origini di Giulianello sono molto antiche, si pensa che l'antico castello sia appartenuto alla famiglia Giulia (ovvero la famiglia di Giulio Cesare). Ne è testimone un'urna sepolcrale, dedicata ad una Giulia, della famiglia di Giulio Cesare scoperta nel 1684 dai Frati Minori del colle di S. Lucia. Giulianello nacque nel 143 a.C. sotto l'Impero romano d'occidente. Fu nel periodo tardo-imperiale che il patriziato romano cominciò ad interessarsi di questo territorio, il Fundus Julianus. La bolla di Papa Innocenzo III del 1020, in cui si afferma che il Monte Massimo venne donato al Papa dagli "Homines de Juliano", rappresenta la più probabile testimonianza dell'esistenza di una comunità. Esistono altresì documenti circa l’esistenza di una comunità organizzata all'interno del Fundus Julianus già agli inizi del XIII secolo. Nel 1870 Giuliano passò dallo Stato Pontificio al Regno d'Italia, divenendo frazione del Comune di Cori e mutando il nome in Giulianello, per distinguersi dall'omonimo paese del frusinate.

Cori è un comune italiano di 10.858 abitanti della provincia di Latina. Centro urbano collinare dei monti Lepini nord-occidentali. Storicamente diviso tra Cori Monte e Cori Valle, è formato da tre rioni. È situato a nord della propria provincia, al confine con quella di Roma. Cori è l'antica città di Cora che il mito vuole fondata in un periodo tra il XIII ed il XII secolo a.C. Recenti scoperte archeologiche hanno rilevato la presenza stabile di un nucleo abitativo risalente all'Età del Bronzo. Punti di interesse: Santuario della Madonna del Soccorso, le origini del santuario sono legate ad una tradizione che riporta l'apparizione della Madonna avuta da una bambina di Cori il 4 maggio del 1521; L'oratorio dell'Annunziata è un monumento nazionale ed è situato ai margini della strada che, fin da età medievale, collegava Cori alla via Appia Pedemontana. Nell'oratorio troviamo la cappella dell'Annunziata, con i suoi affreschi realizzati probabilmente in tre tempi ed ultimati nel XV secolo. San Francesco, la chiesa ed il convento furono costruiti in semplici forme tra il 1521 ed il 1526 in onore di San Francesco d'Assisi, che passò a Cori nel 1223. La Cinta muraria, con percorso turistico dedicato, è lunga circa 2 km ed è realizzata in opera poligonale di prima maniera (VI-V secolo a.C.); Il Tempio di Ercole (inizio I secolo a.C.) si trova sull'Acropoli dell'antica Cora, è di ordine dorico, prostilo, tetrastilo (monumento nazionale); Via delle Colonne (Il Foro); Il Tempio di Castore e Polluce.

                                                                                             Il percorso in breve:
Tappa con una ragguardevole diversità, sia ambientale (si attraversano biomi lacustri, montani e collinari), che fisica (paesi con architettura unica ma diversa tra di loro) e culturale (diversi territori enogastronomici e folcloristici). Si parte da Piazza San Pietro, in Vaticano, con meta finale a Cori. È una tappa lunga 70,5 km e con la maggior parte del dislivello nella metà del percorso (Salita per Castel Gandolfo: km 20 al 35), e nel tratto finale, da Giulianello a Cori (km 63 al 70). La partenza è monumentale, l'eterna bellezza del Urbs si fa presente su ogni angolo. Si lascia alle spalle la Basilica di San Pietro, poi Castel Sant’Angelo, si contempla il monumento a Vittorio Emanuele II, i Fori Imperiali, terme, mura. La Roma antica, quella esuberante degli imperatori, dei monumenti, degli Archi trionfali e del Colosseo, si svela al cicloviaggiatore pedalata dopo pedalata. È impossibile non fermarsi a scattare numerose foto, una dopo l’altra. Con gli occhi colmi di bellezza si arriva nella suggestiva Via Appia Antica, la prima autostrada del mondo, oggi un museo a cielo aperto. E’ stata concepita dai romani come una via di percorrenza veloce per raggiungere i territori meridionali della penisola. All'ombra dei pini e degli innumerevoli monumenti funerari, il tempo sembra scorrere più lentamente, ad ogni pedalata si scoprono nuovi e suggestivi angoli di questo singolare parco archeologico, ritenuto uno dei più belli d'Italia. L'itinerario propone un passaggio dentro le Catacombe di San Sebastiano (chiuso il mercoledì), una delle poche catacombe cristiane sempre accessibili. Prima di lasciare la via Appia antica, a Santa Maria delle Mole, si trova un punto informazione della Via Francigena nel Sud dove si possono ricevere tutte le informazioni sul cammino oltre che la credenziale e il timbro (il primo) sulla stessa. Si può fare anche una pausa caffè, rifornimento d’acqua ed usufruire del wc. Da questo punto, il tracciato si sposta verso strade asfaltate secondarie che conducono alla zona dei Castelli Romani, territorio dove stabilirono dimora imperatori e papi. La strada si fa in salita e, più in alto si arriva, il panorama per Roma diventa sempre più emozionante. Dopo i circa 15 Km di pedalate si arriva a Castel Gandolfo, borgo che ospita il Palazzo Pontificio, un tempo la residenza estiva dei Papi, oggi in parte visitabile. Sempre vivace e caratteristico questo gioiello ha una vista privilegiata sul Lago Albano, uno dei laghi vulcanici dei Castelli Romani. Si risale in sella per prendere la ciclabile che porta ad Albano Laziale, città che probabilmente ebbe connessioni con la fondazione dell’antica Albalonga, fondata da Ascanio, figlio di Enea. Il percorso attraversa il centro storico, toccando luoghi storici come la cattedrale di San Pancrazio e più in sù, l’Anfiteatro Romano. Da questo punto, si continua a salire tramite strade secondarie finché si raggiunge la Via di Ariccia, una strada molto trafficata. Occhio e molta attenzione mentre si guadagna quota per raggiungere la rotonda dove si gira a destra per approdare in Via dei Laghi, un’altra via con elevato traffico, soprattutto ai fine settimana. Percorsi 3,4 km svolta a destra e scendi verso Nemi, il paese delle fragoline di bosco e del Tempio di Diana. Incantevole per la sua architettura, pulizia e per il suo panorama verso l'omonimo lago non si può mancare la sosta qui: sono assolutamente da assaggiare le crostatine con le fragoline di bosco e, magari se si ha più fame, mangiare un tradizionale panino con la porchetta in uno dei banchi nel centro storico. Si riparte in discesa fino a raggiungere la moderna Via Appia, che condurrà in centro alla città di Velletri, la culla della Gens Octavia, da cui discende l’Imperatore Ottaviano Augusto. Il percorso passa per Via del Corso, dove sta l’imponente torre del Trivio. L'uscita è per porta Napoletana che condurrà nei pressi della stazione ferroviaria. Da questo punto si inseguono le strade che porteranno al Monumento Naturale Lago di Giulianello. Avendo un po’ di tempo, vale la pena fermarsi per delle foto e rilassarsi sulle sue sponde. Il lago è il custode di una grande ricchezza storico-naturalistica che è stata immortalata da diversi registi in diversi film nazionali. Se invece si ha fretta di arrivare, si tira dritto per la via Velletri-Anzio fino a raggiungere il borgo di Giulianello, dove si possono trovare servizi vari come bar, ristoranti, fontane d’acqua, oltre che contemplare la sua architettura particolare e singolare. Il cammino si immette in campagna e il paesaggio caratteristico di Cori si fa sempre più presente: sui versanti collinari dei Monti Lepini, uliveti e vigneti sono coltivati da millenni. Un’altra caratteristica di queste parti, non altrettanto gradita, si manifesta: il rilievo diventa sempre più irregolare e le salite più impegnative. Man mano che si sale, meglio si intravvede il panorama per la pianura pontina e, con fortuna, il mare, il promontorio del Monte Circeo e le isole pontine. L’arrivo è in piazza Signina, una delle tre entrate della città di Cori. È il momento di rifocillarsi in uno dei tanti bar della città, riprendere il fiato e giovare della tranquillità di questo bello borgo. Cori è una città conosciuta per le sue prelibatezze gastronomiche (il prosciutto cotto di Cori, la ciambella al vino, l'olio), enologiche (luogo di ben due uve autoctone, Bellone e Nero Buono), per le bellezze architettoniche e artistiche (il Tempio di Ercole, la Chiesa di Sant'Oliva, la Cappella della Annunziata), per il ricco patrimonio naturale che lo circonda e per il suo considerevole patrimonio culturale. Per chiudere la giornata, oltre ad un giro per il centro storico e l'assaggio delle sue prelibatezze, si consiglia di andare a vedere il tramonto dal tempio di Ercole: sarà la degna conclusione di questa prima tappa.
 

Alloggi della tappa
Roma
Monastero San Gregorio al Celiop.za San Gregorio al Celio 1067000987
Istituto Orsoline di Maria ImmacolataVia Dandolo 46065812150
San PietroVia Angelo Emo, 16206 43533130; 347 6234082
Domus GetsemaniViale Vaticano, 5606 39738041 - 340 8874403;
Rome & SuitesVia Gualtiero Serafino, 8333 9846987
La Perla di RomaVia Giorgio Scalia, 33335 7863670
Spedale della Divina ProvvidenzaVia Genovesi, 11/Bcell. 353 4286139;
Casa per ferie Ist. VolpicelliVia XX Settembre 68/B320 3817637
Centro Pellegrini S. Teresa CoudrecVia Vincenzo Ambrosio, 906 635401142
Ostello MarelloVia Urbana, 5006 4882120 - 06 4825361
Ciampino
Bici Grill DecimomiglioVia Appia Antica X° MiglioStefano: cell. +39 3929941772; email:
Frattocchie (Marino)
Gli UliviVia Pietro di S. Giuseppe di Betancour, 63468331820 - 34064744261
I GliciniVia Dei Glicini 253282205776
B&B FabiolaVia delle Ortensie, 7 (Loc. Due Santi)Fabiola 3283840194;
Castel Gandolfo
Accoglienza in spazi della chiesa localeCastel GandolfoSilvia, cell: 3282250708 - email:
Casale degli ArchiVia Appia Nuova, 306 93020893; 349 5268721
Ist.Maddalena AulinaVia delle Mole 3C069320209
Atlantis InnVia Santa Lucia Filippini, 11345 2121521
Nonna CaterinaVia De' Zecchini, 22328 7059139; 348 3287598
Il  RadunoCorso della Repubblica, 31338 735 1803
Centro Maria PoliVia San Giovanni Battista de la Salle snc331 9429694
Ist. San Giuseppe Casa MennesianaVia Appia Nuova, 406 93548006 - 3493023467
Albano Laziale(RM)
Seminario VescovilePiazza san Paolo, 5Tel: 06 9320021;
Villa AltieriVia Appia Nuova, 106 9320562
AlbanoVia Baccelli, 13338 5667759
Nemi(RM)
Locanda Specchio di DianaPiazza Roma, 106 9368714
Velletri(RM)
Istituto Don Orione (CHIUSO-CLOSED)Via Carlo Angeloni, 1206 9638623; Don Nico
A Casa di CiccioVia Paolina n°150Francesca 3338159466;
Casa PontecorviVia Vecchia di Napoli, 2206 9635709; 328 8469313
Chez RazVia della Caranella 413477109886;
I sapori dei castelli romaniVia Crocefissi, 1338 9458646
Cori(LT)
Parrocchia San PietroCorso Repubblica 63480336706
Il Circo della Farfalla (ex convento San Francesco)Piazza San Francesco d'Assisi3475224783 (Chiara), 3290917657 Claudio;
Del ColleVia Del Colle I, 406
Minerva DomusVia Cavour, 6337 1047141
Le PiazzeVia Colle I, 6349 8332009
I LepiniVia Piave, 3340 2316298
Scarica Pdf Alloggi Tappa
Dettagli Altimetrici
Altitudine Massima:
Dislivello partenza/arrivo:
Altitudine Minima
Dislivello min/max:
Altitudine Media:
Dettaglio Tappa
Nome LocalitàQuota (m)Distanza (km)Tempo (h)Diff.Agibilità
Basilica di San Pietro (Roma)2200-
Porta San Sebastiano336,6-F
Chiesa Domine Quo Vadis207,4-F
Appia Antica46/1909,0-F
Castel Gandolfo41527,2-M
Albano39729,7-MF
Nemi52937,7-DSi
Velletri33951,4-FSi
Giulianello24062,7-FSi
Cori40069,5-MSi

Totali

 69,5 Km06:00 hDSi

MF (Molto facile) - F (facile) - M (media) - D (difficile) - MD (molto difficile)